Dalla stampa di traduzione agli atlanti di storia dell'arte

a cura di Miriam Fileti Mazza e Grazia Del Giudice

Nel corso del 2004 è iniziata la raccolta dei dati utili a costituire un archivio delle incisioni tratte da dipinti e sculture. Va precisato subito che la schedatura (prevalentemente svolta in area toscana) si riferirà ai "modelli" incisori, non ai singoli esemplari. Il suo scopo non può infatti essere, soprattutto nella fase iniziale, quello di un OPAC utile a segnalare dove possa essere più comodamente consultata una determinata stampa. Sarà piuttosto un strumento in grado di facilitare la ricostruzione della "fortuna visiva" di alcune opere d'arte, quelle che furono appunto canonizzate anche grazie alle riproduzioni seriali. Censendo anche le incisioni a semplice contorno, le litografie, gli atlanti e gli albums di galleria, la "fortuna visiva" potrà andare da quello che Luigi Lanzi chiamò "il secolo del rame" (alludendo allo straordinario affinamento settecentesco della stampa di traduzione) alle prime fasi della documentazione fotografica. Si potrà rispondere a tale esigenza di studio perché è prevista una nuova riproduzione su supporto digitale, anche con particolari ingranditi che consentano, nel caso delle più sorvegliate "stampe di traduzione", una verifica della tecnica incisoria e delle convenzioni usate nella complessa trascrizione grafica dei dipinti.


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